Cimitero di Sant'Atto chiuso per ripicca, la TeAm: «Noi avevamo pagato»

TERAMO – La Teramo Ambiente aveva pagato la somma prevista nella convenzione ma i tempi tecnici della banca e soprattutto il cambio al vertice della Pro-loco (non segnalato nè alla Teramo Ambiente nè alla banca) hanno complicato il passaggio del compenso nelle mani di chi doveva averlo. E’ stata chiarita in questo modo la spiacevole vicenda di cui si è reso protagonista il custode del cimitero di Sant’Atto, chiuso arbitrariamente al pubblico la mattina del 1° ottobre scorso, quale forma di protesta del delegato della Pro-loco alla gestione dell’apertura e chiusura del camposanto. Il bonifico semestrale, come da convenzione, era stato effettuato il 28 settembre, ha spiegato la TeAm in una nota, e la muncipalizzata ha adempiuto agli obblighi previsti ma ciononostante è stata additata come responsabile del grave disservizio. L’amministratore delegato Pietro Pelagatti, che si era sentito con il sindaco, appena ‘esplosa’ la vicenda sui media, ha convocato il presidente della Pro-loco e il delegato, chiarendo la vicenda, denunciando il grave danno d’immagine subìto dalla incolpevole società e infine
sottolineando anche responsabilità e sanzioni a cui potrebbero incorrere, evidenziando il grande danno di immagine arrecato alla Società. «Il presidente del Comitato – scrive in una nota la TeAm -, resosi conto della leggerezza con cui è stata formulata la protesta, si è reso disponibile anche ad un chiarimento a mezzo stampa. Dal confronto con i referenti della Pro-loco è emerso l’utilizzo errato di canali comunicativi da parte della Pro-loco, rispetto all’utilizzo di atti formali con rapporti diretti con i responsabili aziendali. E’, comunque, intenzione della TeAm – conclude la nota – di rimettere mano a tutte le convenzioni in atto con le Pro Loco al fine di una ottimizzazione del servizio».